Essiccatore alimentare, quanto consuma?
Calcolare i consumi di un essiccatore alimentare non è difficile, anche se parliamo di piccoli elettrodomestici che ancora devono farsi conoscere da una vasta platea di consumatori, avvezzi a utensili da cucina più popolari, quali il robot o il minipimer. Ancora, infatti, non è del tutto chiaro il compito di questo apparecchio che si è affacciato sul mercato da poco tempo, molto più conosciuto e utilizzato all’estero che in Italia. A scoraggiare la massiccia diffusione dell’essiccatore alimentare, che si sta rivelando uno strumento in grado di migliorare la vita anche sul piano della buona tavola e della salute di tutta la famiglia, può essere anche la credenza generata dalla convinzione, del tutto errata come vedremo, che la durata del procedimento di essiccazione, non meno di svariate ore, in media 10, ma anche un giorno intero faccia schizzare alle stelle i consumi. In realtà non è per niente così.
Per essiccare gli alimenti, che possono essere sia di origine vegetale che animale, l’apparecchio impiaga aria calda, che si diffonde nel tunnel di essiccazione agendo sul prosciugamento o evaporazione dei liquidi contenuti nei cibi, acqua in primis. Premesso che l’essiccatore si avvale di un elemento riscaldante e di un ventilatore per produrre calore, il calcolo per quantificare la spesa si basa sui consumi che variano in base alla quantità e qualità del cibo da essiccare. Prendendo a campione gli essiccatori che consumano di più per classe energetica, si ha un calcolo approssimativo di 5 centesimi di euro all’ora e, considerato che il trattamento di disidratazione attuato dall’apparecchio dura in media 10 ore, l’intero ciclo di essiccazione verrà a costare 50 centesimi. Per risparmiare ulteriormente, soprattutto se si fruisce di tariffa bio-oraria, si può far funzionare l’essiccatore nelle ore notturne o nei week end.
Questo stratagemma ‘salva-consumi’, però, è applicabile solo se si possiede un tipo di essiccatore a funzionamento orizzontale, in quanto in quelli verticali bisogna provvedere, di tanto in tanto, a variare la disposizione dei vassoi, in modo da essiccare gli alimenti in modo uniforme, il che richiederebbe di stare svegli tutta la notte. Inoltre, sarebbe anche un sacrificio vano, dal momento che i modelli verticali sono strutturati in modo da registrare consumi più elevati e, pertanto, sconsigliabili a chi fa un uso massiccio dell’essiccatore che potrebbe ripercuotersi in salati conti in bolletta. Non a caso gli essiccatori alimentari a funzionamento verticale sono indicati per principianti o utilizzatori che ne fanno un uso sporadico. Altre info, in generale, nelle risposte alle domande frequenti sugli essiccatori alimentari.